Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35035 del 22 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:35035PEN

Massima

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Il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, richiesto per il reato di bancarotta fraudolenta documentale, può essere desunto dall'occultamento delle scritture contabili, in quanto tale condotta è finalizzata ad impedire la ricostruzione della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, sottraendo agli organi fallimentari gli elementi necessari per accertare la sorte dei beni e delle attività ricevute nel periodo cruciale della vita dell'ente. Ai fini della bancarotta fraudolenta patrimoniale, la condotta di distrazione, che consiste nel distogliere un'attività dalla sua naturale funzione di garanzia della generalità dei creditori, integra il reato anche quando non vi sia un nesso causale tra i fatti di distrazione e il dissesto dell'impresa, essendo sufficiente che tali fatti siano stati commessi in un momento antecedente alla dichiarazione di fallimento. Il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e attenuanti rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è adeguata quando risulti l'eseguita valutazione delle circostanze concorrenti sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica esposizione di tali criteri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/09/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO ha concluso chiedendo il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Roma ha riformato la condanna, emessa dal Tribunale in sede, in data 16 novembre 2018, nei confr…

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