Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21783 del 6 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:21783PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando un soggetto, mediante minaccia o violenza, costringe taluno a consegnare denaro o altra utilità, approfittando della sua condizione di soggezione derivante dal metodo mafioso. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessaria l'esistenza di pregressi rapporti contrattuali o creditizi tra l'estorsore e la vittima, essendo sufficiente che la richiesta di denaro sia priva di qualsiasi causale lecita e sia fondata esclusivamente sulla volontà del capo clan di percepire un ingiusto profitto, avvalendosi della carica intimidatoria derivante dalla sua appartenenza all'organizzazione mafiosa. L'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso è integrata quando la condotta dell'agente è finalizzata a rafforzare gli interessi economici del sodalizio criminale di cui fa parte, creando nella vittima una condizione di assoggettamento e di intimidazione derivante dal pericolo di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici del leader del gruppo mafioso. La valutazione degli elementi probatori a sostegno della sussistenza del reato e dell'aggravante rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità se logica e coerente con le risultanze processuali, senza che il giudice di legittimità possa procedere a una nuova valutazione delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppi - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - Consigliere

Dott. CERSOSIMO - rel. Consigliere

Dott. SARACO Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/05/2021 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria di replica depositata dal difensore.
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Emanuele CERSOSIMO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dr. Paola MASTROBERARDINO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza, emessa in data 23 giugno 2016, la Corte…

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