Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31856 del 5 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:31856PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. si configura anche quando la persona offesa reagisce in modo aggressivo alle condotte moleste dell'imputato, poiché la reciprocità dei comportamenti non esclude la sussistenza dell'evento di danno, ovvero lo stato di ansia e di paura ingenerato nella vittima, né la necessità del mutamento delle sue abitudini di vita. Ai fini dell'irrevocabilità della querela ex art. 612-bis, comma 4, c.p., non è necessaria la contestazione specifica della circostanza aggravante della gravità delle minacce, in quanto essa attiene alla modalità della condotta persecutoria e incide sulla revocabilità della querela stessa, senza costituire una circostanza aggravante. Pertanto, la realizzazione di minacce reiterate e gravi, anche se non formalmente contestate, rende irrevocabile la querela proposta dalla persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. MICCOLI ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - Relatore

Dott. MUSCARELLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ve.Ma., nato a V il (omissis);
avverso la sentenza del 25/01/2024 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) MELE;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ELISABETTA CENICCOLA, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
Letta la memoria di replica a firma dell'avv. Ce.Sa., che ha insistito nella richiesta dell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in dat…

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