Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28811 del 14 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28811PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento aggravato, di cui all'art. 635 c.p., comma 2, prevede esclusivamente la pena detentiva, senza possibilità di applicazione di pena pecuniaria. Inoltre, l'aggravante di cui all'art. 635 c.p., n. 3, che richiama l'art. 625 c.p., n. 7, costituisce una circostanza aggravante speciale che determina già un autonomo trattamento sanzionatorio, sicché non è consentito al giudice applicare un ulteriore aumento di pena per la medesima circostanza aggravante. La pena per il reato di danneggiamento aggravato deve pertanto essere determinata unicamente nella pena detentiva, senza possibilità di applicazione di pena pecuniaria e senza ulteriori aumenti per la circostanza aggravante già prevista dalla norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DI ANCONA;

nei confronti di:

Br. Co. n. il (OMESSO);

avverso la SENTENZA del Tribunale di ((omissis)) 7.12.2006;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere Dott. PRESTIPINO Antonio;

Udito il Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

OSSERVA

Propone ricorso il Procuratore Generale presso la Corte di Appello …

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