Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21647 del 19 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21647PEN

Massima

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La nozione di "privata dimora" ai fini dell'applicazione dell'art. 624-bis c.p. (furto in luogo di privata dimora) non si limita all'abitazione, ma si estende anche ad altri luoghi in cui la persona compia, anche in modo transitorio e contingente, atti della vita privata in modo riservato e precluso all'accesso di terzi non autorizzati. Rientrano in tale nozione gli uffici, gli spogliatoi e gli altri locali non aperti al pubblico di esercizi commerciali, in cui il titolare svolga attività lavorativa e personale in modo riservato, essendo tali luoghi caratterizzati dallo ius excludendi alios e dalla possibilità di compiervi atti della vita privata al riparo da intrusioni esterne. L'accertamento della sussistenza di tali requisiti è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento della prova. Ai fini dell'integrazione della circostanza aggravante della c.d. "minorata difesa" di cui all'art. 61, comma 1, n. 5 c.p., non è sufficiente la mera commissione del reato in tempo di notte, essendo necessario l'accertamento in concreto che tale circostanza di tempo abbia effettivamente ostacolato la pubblica o privata difesa, in modo tale da agevolare l'azione delittuosa dell'agente. Il giudice è pertanto tenuto a motivare specificamente in ordine all'effettiva incidenza della commissione del reato in orario notturno sulle possibilità di difesa, non potendosi limitare a richiamare l'astratta idoneità della circostanza di tempo a ingenerare una situazione di ostacolo alla difesa. L'onere della prova grava sul pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE T. Maria - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la SENTENZA del 23/06/2022 della CORTE di APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Maria Teresa BELMONTE;
udita la requisitoria del Procuratore generale in persona del sostituto MASTROBERARDINO Paola, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata relativamente alla posizione di (OMISSIS…

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