Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46994 del 18 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46994PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura anche quando l'intervento di un agente provocatore abbia dato impulso all'azione criminosa, purché questa sia stata comunque voluta e realizzata dal reo secondo modalità autonomamente riconducibili alla sua sfera di determinazione. In tali casi, non ricorre l'ipotesi del reato impossibile per inidoneità dell'azione, in quanto l'attività dell'agente provocatore costituisce un fattore esterno che non esclude la piena volontarietà e realizzazione del reato da parte dell'imputato. Inoltre, nel determinare il trattamento sanzionatorio, il giudice deve valutare, oltre alle circostanze attenuanti e aggravanti, anche gli indici di gravità del fatto e della colpevolezza dell'imputato ai sensi dell'art. 133 c.p., senza limitarsi alla mera comparazione aritmetica tra circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/01/2004 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CIAMPOLI L., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 13.1.2004, La Corte d'appello di Napoli, confer…

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