Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6869 del 19 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6869PEN

Massima

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Il reato di evasione dagli arresti domiciliari si configura quando l'imputato si allontana consapevolmente dal luogo di esecuzione della misura cautelare, senza la prescritta autorizzazione, anche se il suo comportamento non sia finalizzato alla sottrazione alla sfera di vigilanza della polizia. Ai fini della configurabilità del reato, per "abitazione" deve intendersi unicamente il luogo in cui il soggetto svolge la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza, come aree condominiali, dipendenze, giardini, cortili e spazi simili, che non ne costituiscano parte integrante. L'elemento soggettivo del reato di evasione è integrato dal dolo generico, consistente nella consapevole violazione del divieto di allontanamento dal luogo di esecuzione della misura, a prescindere dai motivi che hanno determinato la condotta dell'agente. I giudici di merito non sono tenuti a motivare specificamente sull'esistenza dell'elemento soggettivo, in quanto la prova della volontarietà dell'azione si immedesima con l'accertamento delle modalità materiali della condotta, che evidenziano la consapevolezza dell'imputato di allontanarsi dalla propria abitazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6472/2005 CORTE APPELLO di ROMA, del 12/04/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Roma ha confermato…

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