Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11243 del 16 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11243PEN

Massima

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Il riconoscimento della recidiva da parte del giudice di merito, ai fini della determinazione del termine di prescrizione, presuppone una valutazione specifica del rapporto tra i precedenti penali dell'imputato e il reato per cui si procede, non potendosi fondare esclusivamente sulla mera esistenza di condanne definitive pregresse, senza considerare la loro effettiva rilevanza e attualità rispetto al nuovo fatto. Inoltre, il vincolo della continuazione tra più reati, che comporta l'applicazione di un unico trattamento sanzionatorio, richiede l'accertamento di un unitario disegno criminoso, desumibile da una pluralità di elementi probatori, quali il contesto spazio-temporale, le modalità esecutive, la comunanza di correi e la finalità perseguita, i quali devono essere oggetto di specifica e adeguata motivazione da parte del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE M.T. - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10 novembre 2021, della Corte d'appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere MICHELE CUOCO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale NICOLA LETTIERI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
letta la memoria depositata dall'avv. (OMISSIS), nell'interesse di (OMISSIS), parte civile costituita;<…

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