Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28211 del 7 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28211PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può sindacare la motivazione di un provvedimento di applicazione di una misura di prevenzione solo in caso di motivazione inesistente o meramente apparente, non essendo consentito un riesame del merito della valutazione di pericolosità sociale effettuata dal giudice di merito. Ai fini della valutazione della pericolosità sociale, il giudice può legittimamente fondare il proprio giudizio su elementi probatori e indiziari tratti anche da procedimenti penali non ancora definitivamente conclusi, purché la motivazione risulti adeguata, logica e coerente nell'ambito di un ragionamento unitario. L'attualità della pericolosità sociale costituisce una questione di fatto, il cui accertamento esula dal controllo di legittimità della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/04/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Cardia Delia, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso il decreto emesso il 12/04/2016 dalla Corte di Appello di Milano, con il quale veniva confermato i…

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