Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48680 del 29 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48680PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato non presuppone necessariamente un previo accordo, in quanto l'attività costitutiva del concorso può essere rappresentata da qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o solo alcune fasi dell'ideazione, dell'organizzazione o dell'esecuzione, alla realizzazione dell'altrui proposito criminoso. Ciò che rileva è l'unitarietà del "fatto collettivo" che si verifica quando le condotte dei concorrenti risultino, alla fine, in forza di un giudizio di prognosi postuma, integrare un unico risultato, pur perseguito in varia e diversa misura dagli agenti. È sufficiente che ciascuno abbia conoscenza, anche unilaterale, del contributo all'altrui condotta. Il dolo del concorso di persone può quindi sussistere anche quando il singolo agente abbia avuto un dolo indiretto o eventuale rispetto all'intero "fatto collettivo", purché si sia comunque rappresentato la probabilità della verificazione dell'evento in conseguenza della propria azione e ne abbia accettato il rischio, determinandosi di conseguenza ugualmente ad agire. In tal caso, non è configurabile il concorso "anomalo" di cui all'art. 116 c.p., che presuppone invece l'assenza di qualsiasi rappresentazione e accettazione del rischio dell'evento più grave da parte del concorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/11/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROBERTO BINENTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. Pedicini Ettore, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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