L'Autorità portuale, nel disciplinare la sosta temporanea delle merci in aree non date in concessione, può legittimamente prevedere limitazioni di carattere soggettivo, richiedendo il possesso dell'autorizzazione per lo svolgimento delle operazioni portuali di cui all'art. 16 della Legge n. 84 del 1994, senza che ciò comporti una lesione del principio di libera concorrenza. Tale limitazione, infatti, non risulta irragionevole, in quanto i titolari di tale autorizzazione sono soggetti che trattano direttamente le merci nel porto e, pertanto, possono essere considerati i destinatari naturali di tale disciplina. Inoltre, l'Autorità portuale può legittimamente prevedere un regime di tariffazione crescente per la sosta temporanea, al fine di evitare periodi di occupazione indeterminati o eccessivamente lunghi degli spazi portuali limitati, nonché richiedere il pagamento anticipato del canone, in un'ottica di certezza delle risorse disponibili a beneficio dell'infrastruttura portuale. Tali scelte discrezionali dell'Autorità portuale, nel disciplinare la sosta temporanea delle merci, non risultano pertanto irragionevoli o lesive di principi fondamentali.