Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8901 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8901SENT

Massima

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Il giudice amministrativo riconosce il risarcimento del danno causato al privato dal comportamento illecito della pubblica amministrazione solo quando sia stata accertata la spettanza del bene della vita sotteso all'interesse legittimo azionato con l'azione demolitoria accolta, occorrendo a tal fine verificare se tale bene sia o meno dovuto. Pertanto, ove il giudice amministrativo abbia annullato un provvedimento di diniego di un incarico, senza attribuire direttamente all'interessato il bene della vita preteso, ma rimettendo all'amministrazione una nuova valutazione dei titoli prodotti, non può essere riconosciuto il risarcimento del danno, in quanto non risulta accertata la spettanza del bene della vita in capo al ricorrente. Il giudice amministrativo, in tali casi, si limita a riconoscere l'illegittimità del comportamento della pubblica amministrazione, senza poter affermare la certezza del diritto del privato al conseguimento del bene della vita, la cui attribuzione rimane rimessa alla rinnovata valutazione dell'amministrazione. Ciò in quanto il risarcimento del danno presuppone l'accertamento della spettanza del bene della vita, non essendo sufficiente la mera illegittimità del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

N. 08793/2011
REG.RIC.

N. 08901/2014 REG.PROV.COLL.

N. 08793/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8793 del 2011, proposto da:
Riccardo Marini, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Cinti, con domicilio eletto presso lo studio dello stesso, in Roma, via di Villa Emiliani n. 27;

contro

Comune di Viterbo, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Roberta Patara, con domicilio eletto presso lo studio della stessa, in Roma, via dei Gracchi n. 209;

nei confronti di

Luciano Cerroni, rappresentato e difeso dall'avv. Salvatore Orestano, con domicilio eletto presso lo studio dello stesso, in Roma, via de' Prefetti n. 26;

per l'annullamento

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