Il provvedimento di sospensione dell'attività di un'impresa, adottato dalle autorità competenti a seguito di verifiche e accertamenti sulla sussistenza di gravi carenze in materia di sicurezza e prevenzione dei rischi, costituisce legittimo esercizio del potere di tutela della salute e dell'incolumità pubblica, in attuazione della normativa in materia di prevenzione degli incidenti rilevanti. Tale provvedimento, motivato in relazione alle specifiche criticità riscontrate, non può essere annullato per mancanza di contraddittorio, atteso che l'impresa ha comunque la possibilità di presentare osservazioni e controdeduzioni nel corso del procedimento, ferma restando la prevalenza dell'interesse pubblico alla sicurezza rispetto all'interesse privato all'esercizio dell'attività. La sopravvenuta carenza di interesse della ricorrente, manifestata nel corso del giudizio, determina l'improcedibilità del ricorso, con compensazione delle spese di lite in ragione della peculiarità della vicenda.