La dichiarazione di pubblica utilità di un'opera pubblica e l'indifferibilità e urgenza dei relativi lavori possono derivare non solo dall'approvazione del progetto ai sensi della legge n. 1/1978, ma anche dal conferimento della natura di strumento urbanistico esecutivo al progetto urbanistico particolareggiato approvato dalle autorità con la stipulazione di un accordo di programma. In tal caso, i termini di inizio e conclusione dei lavori e delle espropriazioni non devono essere fissati ai sensi dell'art. 13 della legge n. 2359/1865, in quanto la funzione di tali termini - garantire l'attualità dell'interesse pubblico e la serietà ed effettività del progetto - è già adempiuta dalla disciplina temporale dell'accordo di programma, il quale, in conformità all'art. 17 della legge n. 1150/1942, definisce i tempi di attuazione del progetto e la durata massima di efficacia del piano urbanistico approvato. Pertanto, il decreto di esproprio adottato nel rispetto dei termini previsti nell'accordo di programma deve ritenersi tempestivo e valido, senza necessità di applicare i termini di cui all'art. 13 della legge n. 2359/1865.