Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21117 del 11 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21117PEN

Massima

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Il dolo nel delitto di falso ideologico in atto pubblico, pur essendo solo generico, non è in re ipsa e deve essere provato, non potendosi ritenere sussistente per il solo fatto che l'atto contenga un'asserzione obiettivamente non veritiera. È compito del giudice del merito verificare, anche in tal caso, che la falsità non sia dovuta a leggerezza dell'agente, incompleta conoscenza o errata interpretazione di disposizioni normative, ovvero a negligente applicazione di una prassi amministrativa. Pertanto, la mera qualità di committente dei lavori edili non è sufficiente a integrare il concorso nel reato proprio di cui all'art. 481 c.p., essendo necessario accertare in modo adeguato la volontà dell'imputato di perpetrare gli specifici reati addebitati al tecnico coimputato, in presenza di una condotta di preminente natura tecnica e di problematiche interpretative legate a questioni di ordine tecnico e amministrativo. Inoltre, in caso di riforma di una sentenza assolutoria, il giudice di appello è tenuto a una motivazione rafforzata, non essendo sufficiente una diversa valutazione del materiale probatorio già acquisito in primo grado, caratterizzata da pari o addirittura minore plausibilità rispetto a quella del primo giudice, ma occorrendo invece una forza persuasiva superiore, tale da far venir meno ogni ragionevole dubbio sulla responsabilità dell'imputato. Infine, la prescrizione del reato, maturata prima della pronuncia della sentenza di appello, determina l'annullamento senza rinvio della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/03/2017 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE GREGORIO Eduardo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa MIGNOLO Olga, che conclude per l'inammissibilita'.
L'avv.to (OMISSIS) anche in sostituzione dell'avv.to (OMISSIS) codifensore chiede l'accoglimento del ricorso, in sub…

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