Il giudice di legittimità, nel pronunciare l'inammissibilità del ricorso avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta, afferma che tale impugnazione è consentita solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, essendo inammissibili i motivi concernenti profili commisurativi della pena, discendenti dalla violazione dei parametri di cui all'art. 133 c.p., ovvero attinenti al bilanciamento delle circostanze del reato o alla misura delle diminuzioni conseguenti alla loro applicazione, nonché l'omessa valutazione da parte del giudice delle condizioni per pronunciare sentenza di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta è inammissibile qualora deduca motivi diversi da quelli tassativamente previsti dalla legge.