Consiglio di Stato sentenza n. 8830 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:8830SENT

Massima

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Il vincolo di destinazione a verde pubblico imposto su un'area privata, in forza di uno strumento urbanistico attuativo, costituisce un vincolo conformativo di natura permanente e non temporanea, che preclude in modo assoluto l'edificazione privata anche dopo la decadenza del piano attuativo, in applicazione dell'art. 62, comma 8, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. Tale vincolo, in quanto conformativo e non espropriativo, non è soggetto a decadenza quinquennale né comporta l'obbligo di indennizzo, in quanto le attrezzature di verde pubblico possono essere realizzate anche ad iniziativa privata o promiscua in regime di economia di mercato e non necessariamente mediante intervento pubblico. Pertanto, il mero decorso del tempo dall'apposizione del vincolo non comporta la necessità di una nuova valutazione e motivazione circa la sussistenza dell'interesse pubblico, essendo tale interesse insito nella stessa previsione urbanistica. Inoltre, la mancata attuazione del piano attuativo non determina il venir meno del vincolo, che continua ad applicarsi in virtù del principio di ultrattività delle previsioni urbanistiche, salvo il caso delle aree destinate all'espropriazione, per le quali è prevista la possibilità di applicare il meccanismo della cessione compensativa. Infine, la qualificazione dell'area come lotto intercluso non è sufficiente a far ritenere il vincolo di natura espropriativa, in assenza di specifica prova della sussistenza dei relativi presupposti.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/10/2022

N. 08830/2022REG.PROV.COLL.

N. 06924/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6924 del 2015, proposto dal signor Antonio Deodati, rappresentato e difeso dall’avvocato Avilio Presutti, con domicilio eletto presso lo studio del difensore in Roma, piazza S. Salvatore in Lauro, n. 10;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco in carica, rappresentata e difesa dall’avvocato Luigi D’Ottavi, domiciliata presso l’Avvocatura capitolina in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

nei confronti

della Regione Lazio, non costituita in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 8096/2015, resa tra le parti.…

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