Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37962 del 15 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:37962PEN

Massima

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La persona offesa dal reato non ha il diritto di proporre personalmente ricorso per Cassazione, dovendo l'atto di impugnazione essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, dal difensore iscritto nell'apposito albo, in quanto il riferimento contenuto nell'articolo 613 c.p.p. alla possibilità di sottoscrivere personalmente il ricorso è diretto esclusivamente all'imputato, mentre per le altre parti private, compresa la persona offesa, valgono le regole stabilite dall'articolo 100 c.p.p. Pertanto, il ricorso proposto personalmente dalla persona offesa è inammissibile e la stessa deve essere condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende, in quanto l'ordinamento giuridico richiede il rispetto di specifiche formalità per l'instaurazione del giudizio di legittimità, al fine di garantire il corretto svolgimento del processo e la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Feli - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sc. La., nata a (OMESSO);

avverso il decreto emesso il 6 novembre 2006 dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, nel procedimento a carico di:

Ga. Se. e Da. To. Al.;

visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

letta le richieste del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Vittorio Meloni, che …

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