Il termine decadenziale per l'impugnazione di un provvedimento amministrativo è tassativo e inderogabile, non essendo ammissibili proroghe o sospensioni, salvo i casi espressamente previsti dalla legge. Il mancato rispetto del termine di sessanta giorni per la notifica del ricorso comporta l'irricevibilità dell'impugnazione, indipendentemente dalla natura e dal contenuto del provvedimento impugnato. Inoltre, la comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio per irregolarità edilizie, pur essendo un atto endoprocedimentale, è comunque impugnabile autonomamente, mentre il provvedimento di sospensione temporanea dei lavori, essendo destinato a decadere automaticamente dopo 45 giorni, rende il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. In tali ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'irricevibilità o l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della legittimità del provvedimento impugnato, in applicazione dei principi di tassatività e perentorietà dei termini processuali, nonché di economia e concentrazione del giudizio.