Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19908 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19908PEN

Massima

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Il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, senza che tra esse sussista un rapporto di specialità, né risulti dal sistema una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. Integra gli estremi del reato di ricettazione la ricezione o l'acquisto, al fine di trarne profitto, di un oggetto con il marchio contraffatto da parte di chi abbia consapevolezza dell'apposizione su di esso di un falso segno distintivo della sua provenienza, atteso che il segno distintivo contraffatto, una volta impresso sul prodotto, si identifica con esso, così che il delitto di contraffazione non rimane circoscritto al segno ma concerne il prodotto medesimo del quale deve pertanto ritenersi la provenienza delittuosa ai fini e per gli effetti di cui all'art. 648 c.p. La finalità di commercio della detenzione di prodotti recanti marchi contraffatti può essere desunta anche da elementi indiziari, senza che sia necessaria una specifica motivazione in tal senso, qualora le circostanze del caso concreto siano tali da rendere ragionevole e logica tale conclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. Presidente del 23/02/2 -

Dott. CASUCCI ((omissis)) SENTE -

Dott. TADDEI Margherita B. rel. Consigliere N. -

Dott. RAGO Geppino Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. D'ARRIGO ((omissis)) N. 43859/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3015/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 08/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

udito il P.G. in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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