Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3552 del 2019

ECLI:IT:TARNA:2019:3552SENT

Massima

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L'abuso edilizio, anche se risalente nel tempo, non può giustificare alcun legittimo affidamento del contravventore a vedere conservata una situazione di fatto che il semplice trascorrere del tempo non può legittimare. Pertanto, l'ordinanza di demolizione di un immobile abusivo, in quanto atto vincolato, non richiede una specifica motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale, essendo la valutazione della prevalenza di tale interesse effettuata ex ante dal legislatore. L'amministrazione è tenuta unicamente ad accertare i fatti ovvero le irregolarità edilizio-urbanistiche degli immobili, senza che si impongano ulteriori oneri motivazionali. Il permesso di costruire in sanatoria ex art. 36 del d.P.R. 380/2001 non può contenere alcuna prescrizione, poiché diversamente esso postulerebbe non già la "doppia conformità" delle opere abusive e quindi una mera irregolarità formale, ma una sorta di "conformità condizionata" all'esecuzione delle prescrizioni o degli impegni di ripristino assunti dal richiedente. Pertanto, il rilascio di un permesso in sanatoria con prescrizioni, con le quali si subordina l'efficacia dell'accertamento alla realizzazione di lavori che consentano di rendere il manufatto conforme alla disciplina urbanistica vigente, contraddice la rigida statuizione normativa. Ai fini del computo della volumetria complessiva di un immobile, i "locali" o le porzioni di un manufatto edilizio annesse allo stesso non sono computabili solo quando si tratti di opere edilizie completamente prive di propria autonomia funzionale, anche potenziale, in quanto destinate a contenere impianti serventi una costruzione principale, per esigenze tecnico-funzionali della costruzione stessa. Diversamente, le dimensioni, la strutura e l'effettivo utilizzo di una porzione dell'edificio, anche se non autorizzato, comportano la sua incidenza sulla volumetria complessiva.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/06/2019

N. 03552/2019 REG.PROV.COLL.

N. 06373/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6373 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Urania Messalora, rappresentata e difesa dall'avvocato Antonio Palma, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via G.Orsini,30;

contro

Comune di Mariglianella in persona del Sindaco pro tempore, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Giuseppe Romano, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via Toledo,156;

per l'annullamento

con il ricorso introduttivo:

del “diniego” DIA recante n. prot. 8613 del 27 luglio 2010; dell’ordinanza di demolizione …

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