Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47102 del 5 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:47102PEN

Massima

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L'abuso di autorità da parte di un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, quale infermiere professionale presso un reparto ospedaliero, che costringe o induce pazienti ricoverate in condizioni di inferiorità psicofisica a subire atti sessuali, integra il reato di violenza sessuale aggravata. La posizione di autorità e la condizione di inferiorità delle vittime, anche in assenza di violenza fisica, escludono la possibilità di un consenso valido, rendendo gli atti sessuali imposti o indotti penalmente rilevanti. La valutazione della credibilità delle persone offese, pur spettando ai giudici di merito, deve essere motivata in modo logico e coerente, senza trascurare elementi probatori rilevanti. L'aggravante della privazione della libertà personale, prevista per i reati sessuali commessi su persone sottoposte a restrizioni, richiede l'accertamento di effettive limitazioni della libertà di movimento delle vittime, non automaticamente sussistenti per il solo fatto del ricovero ospedaliero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

imputato articolo 609 bis c.p.;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Torino del 6.3.12;

Sentita la relazione del cons. Guida Mulliri;

Sentito il P.M., nella persona del P.G. dr. GAETA Pietro, che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;

Sentito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS) in sostanza degli avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che…

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