L'occupazione illegittima di un bene immobile da parte della pubblica amministrazione, in assenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità, configura un illecito permanente ai sensi dell'art. 2043 c.c., con decorrenza del termine di prescrizione quinquennale dalla proposizione della domanda basata sull'occupazione contra ius ovvero dalle singole annualità per quella basata sul mancato godimento del bene. In tale ipotesi, il proprietario può chiedere il solo risarcimento del danno, rinunciando in tal modo alla proprietà del bene e alla sua restituzione, poiché non interessato a quest'ultima. Il risarcimento del danno va commisurato al valore venale del bene, con la rivalutazione e gli interessi legali calcolati fino al momento della sentenza, nonché al danno per la mancata disponibilità dello stesso per tutto il periodo di occupazione sine titulo, determinato in via equitativa in una somma omnicomprensiva pari al 5% annuo del valore degli immobili, senza alcuna liquidazione in misura forfettaria del danno non patrimoniale. Dopo l'esecuzione integrale del pagamento, l'ente territoriale dovrà provvedere alle conseguenti trascrizioni, restando salva la possibilità di emanare entro lo stesso termine il provvedimento di acquisizione sanante ai sensi dell'art. 42-bis D.P.R. n. 327/2001.