Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45502 del 16 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45502PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si configura anche quando l'imputato non fornisce una spiegazione attendibile circa la provenienza della cosa ricevuta, in quanto tale omissione o non credibile indicazione della provenienza è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'imputato provi la legittima provenienza del possesso della cosa, essendo sufficiente che egli fornisca una plausibile giustificazione dell'origine del possesso, la cui mancanza o inattendibilità consente al giudice di desumere l'elemento soggettivo del reato. Inoltre, il contrasto tra il dispositivo e la motivazione della sentenza non determina la nullità della stessa, ma si risolve con la prevalenza dell'elemento decisionale su quello giustificativo, potendosi eventualmente correggere l'errore materiale della motivazione in base al combinato disposto degli articoli 547 e 130 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3577 in data 5/5/2014 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis))ia ALMA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente alla determinazione della pena.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 5/5…

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