Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26790 del 19 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26790PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova della responsabilità penale degli imputati per il reato di lesioni personali volontarie, può legittimamente fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni della persona offesa, costituita parte civile, e di un teste presente alla prima fase dello scontro, ritenendole precise e lineari, anche in presenza di dichiarazioni testimoniali a discarico che negano l'evidenza dei fatti o risultano comunque inconcludenti rispetto al thema probandum, purché la motivazione non presenti vizi logici e sia rispettosa delle regole di valutazione della prova. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella del giudice di merito, se questa risulta sorretta da un concreto apprezzamento degli elementi di prova e non è affetta da vizi logici o carenze motivazionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 43/2011 CORTE APPELLO di POTENZA, del 15/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr.ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

Udito, per…

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