Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24484 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24484PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la decisione di merito, non deve stabilire se questa proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né condividerne necessariamente la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze attengono esclusivamente a valutazioni di merito, congruamente e logicamente motivate dal giudice di appello, senza che il ricorrente abbia indicato la correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, cadendo così nel vizio di aspecificità. In tali casi, il giudice di legittimità non può sindacare le valutazioni di merito, quando il metodo di valutazione delle prove sia conforme ai principi giurisprudenziali e l'argomentare scevro da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

((omissis)), quale difensore di Or. Fe. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Firenze, 1 sezione penale, in data 10/02/2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dottor FEBBRARO Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Udito il difensore che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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