Il giudizio di compatibilità paesaggistica di un'opera ricadente in zona vincolata deve essere adeguatamente circostanziato sotto il profilo dell'effettiva incidenza dell'opera sui valori paesaggistici, evitando mere affermazioni generiche e apodittiche o formule stereotipe e di stile, inidonee ad individuare i presupposti fattuali considerati e l'iter logico seguito dall'autorità tutoria nel pronunciarsi sfavorevolmente. Il giudizio deve consistere nell'apprezzamento concreto e puntuale dell'interazione tra l'opera specifica e i valori paesaggistici propri del contesto territoriale di riferimento, esternando analiticamente le ragioni e gli elementi di ravvisato contrasto dell'opera medesima con l'ambiente circostante, tenuto conto delle sue caratteristiche impattanti. Pertanto, il mero rilievo di un maggiore ingombro del progettato tetto di copertura, senza adeguata motivazione circa la sua effettiva incidenza negativa sulle caratteristiche rurali e vegetazionali del paesaggio collinare di riferimento, non è sufficiente a giustificare un giudizio di incompatibilità paesaggistica, specie ove tale soluzione costruttiva risulti similare a quella precedentemente approvata dall'autorità tutoria.