Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 494 del 2009

ECLI:IT:TARPA:2009:494SENT

Massima

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Il diniego di concessione edilizia in sanatoria e di autorizzazione alla ricostruzione di un immobile è legittimo quando il fabbricato non risulta conforme agli strumenti urbanistici vigenti, in quanto non rispetta l'indice di edificabilità fondiaria massima e la distanza dai confini, senza che l'omessa comunicazione del preavviso di rigetto comporti l'annullamento del provvedimento finale, ove il destinatario non dimostri che la sua partecipazione avrebbe potuto incidere favorevolmente sulla decisione amministrativa. La mancata comunicazione del preavviso di rigetto di un'istanza di concessione edilizia in sanatoria non determina l'illegittimità del provvedimento finale, in quanto l'omissione di tale adempimento procedimentale è irrilevante ai fini dell'annullamento dell'atto, qualora il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso, in ragione della non conformità dell'immobile agli strumenti urbanistici vigenti, con particolare riferimento al mancato rispetto dell'indice di edificabilità fondiaria massima e della distanza dai confini. In tali ipotesi, il destinatario del provvedimento di diniego non può dimostrare che la sua partecipazione al procedimento avrebbe potuto incidere favorevolmente sulla decisione amministrativa. La giurisprudenza amministrativa è orientata nel senso di escludere l'applicabilità dell'obbligo di comunicazione del preavviso di rigetto, previsto dall'art. 10-bis della legge n. 241/1990, alle istanze di concessione edilizia in sanatoria, in quanto tale adempimento procedimentale non è suscettibile di apportare alcuna utilità all'azione amministrativa, né di incidere in termini favorevoli sul provvedimento finale, quando questo sia motivato in modo chiaro ed esaustivo con riferimento alla non conformità dell'immobile agli strumenti urbanistici vigenti. In tali ipotesi, l'omissione della comunicazione del preavviso di rigetto non comporta l'illegittimità del provvedimento finale, in applicazione del disposto dell'art. 21-octies, comma 2, seconda parte, della legge n. 241/1990, che ha trasformato il giudizio sull'atto in giudizio sul rapporto, rendendo irrilevanti i vizi meramente formali e procedimentali, qualora il contenuto dispositivo del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la ((omissis))
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso R.G. N. 2318/2007 proposto da An. Gi., Do. Gi. e Ma. Fa., rappresentati e difesi, giusta procura in calce al ricorso, dall'avv. Co. St., elettivamente domiciliati in Pa., via Ca. n. (...), presso lo studio legale associato degli avvocati Ma. Lu. Ma. e G. Sc. Ab.;

contro
il Comune di Mi., in persona del Sindaco pro tempore, non costituitosi in giudizio;

PER L'ANNULLAMENTO
del provvedimento di diniego di permesso a costruire e autorizzazione all'esecuzione dei lavori di ristrutturazione del 9 agosto 2007, notificato i giorni 11, 13 e 14 successivi.
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Vista l'ordinanza n. 1943 del 6 dicembre 2007;
Visti gli atti tutti della causa;
Designato relatore il ((omissis)) ((omissis));
Udito, alla pubblica udienza del 26 febbraio 200…

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