Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2243 del 19 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2243PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, quale esigenza cautelare che giustifica il mantenimento della custodia in carcere, può essere escluso solo dalla sopravvenienza di nuovi elementi idonei a dimostrare un significativo mutamento della situazione valutata all'inizio del trattamento cautelare. Il mero decorso del tempo, l'ordinaria osservanza delle regole custodiali, l'ammissione di responsabilità resa per motivi utilitaristici, nonché la distanza geografica tra i luoghi di residenza dell'imputato e della persona offesa, non costituiscono di per sé elementi sufficienti a escludere il perdurante pericolo di reiterazione di reati della stessa specie di quelli per cui si procede, in particolare quando si tratta di condotte di maltrattamenti in famiglia protrattesi nel tempo, in un contesto di sopraffazione fisica e psicologica, e caratterizzate da una personalità violenta dell'imputato, già emersa anche in occasione dell'intervento delle forze dell'ordine. In tali casi, la valutazione della persistente attualità e concretezza del pericolo di recidiva, che giustifica il mantenimento della misura cautelare detentiva, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente e logicamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO E.A. - Consigliere

Dott. GIORGI M.S. - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/09/2020 del Tribunale di Roma, sezione per il riesame.
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe il Tribunale di Roma, sezione p…

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