Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4459 del 29 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4459PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando la falsa incolpazione contenga in sé gli elementi necessari e sufficienti per l'esercizio dell'azione penale nei confronti di una persona univocamente e agevolmente individuabile, a prescindere dall'inizio effettivo di un procedimento penale a carico del calunniato. L'elemento psicologico del reato di calunnia è costituito dal dolo generico, ovvero dalla consapevolezza dell'innocenza del calunniato, essendo irrilevanti i motivi e le finalità della falsa incolpazione. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario il dolo specifico, essendo sufficiente il dolo generico. Inoltre, il giudice di appello non è tenuto a pronunciarsi su richieste formulate per la prima volta in sede di conclusioni orali, non essendo state oggetto dell'atto introduttivo dell'impugnazione, in ossequio al principio dell'effetto devolutivo dell'appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2018 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Torino conferm…

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