Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23608 del 11 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23608PEN

Massima

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Il giudice non può disporre automaticamente la custodia cautelare in carcere per il delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) sulla base della sola gravità della pena inflitta, ma deve valutare concretamente e attualmente la sussistenza del pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, quali la personalità dell'imputato, i suoi legami familiari e lavorativi, il suo pregresso comportamento e la sua tendenza a sottrarsi alla giustizia. La mera vicinanza dell'imputato a esponenti di spicco dell'organizzazione criminale non è di per sé sufficiente a giustificare la custodia cautelare, se non è accompagnata da una concreta e attuale valutazione del pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Il giudice ha l'onere di motivare in modo specifico e analitico le ragioni per le quali ritiene sussistenti le esigenze cautelari, senza poter fare affidamento su presunzioni di legge, ma dovendo procedere a un accertamento concreto e individualizzato della situazione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 07/01/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Baglione T., di rigetto.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il Tribunale di Catania ha rigettato richiesta di riesame del GUP che, dopo aver condannato il 17.12.07 in giudizio abbreviato Si. Gi. ad a. 5 di re…

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