Consiglio di Stato sentenza n. 7508 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:7508SENT

Massima

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La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 38 del d.P.R. n. 380/2001 rappresenta un rimedio alternativo alla sanzione demolitoria, applicabile dall'amministrazione comunale qualora la demolizione delle opere realizzate in forza di un titolo edilizio successivamente annullato non sia possibile senza pregiudizio della parte preesistente dell'edificio. Tale valutazione di impossibilità della demolizione non deve essere intesa in senso meramente tecnico, ma deve tenere conto anche di considerazioni di opportunità e di equità, volte a bilanciare l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata con le posizioni giuridiche soggettive del privato che abbia confidato incolpevolmente nella legittimità dell'esercizio del potere amministrativo. Pertanto, l'amministrazione comunale, nel decidere di applicare la sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, deve adeguatamente motivare la propria scelta, valorizzando tutti gli interessi coinvolti e basandosi su un'approfondita istruttoria tecnica svolta in contraddittorio con le parti, senza che il giudice amministrativo possa sostituirsi all'amministrazione nel merito di tali valutazioni discrezionali, se non per verificarne la manifesta irragionevolezza o l'eccesso di potere. La sanzione pecuniaria, una volta integralmente corrisposta, produce gli stessi effetti del permesso di costruire in sanatoria, sanando ad ogni effetto l'intervento edilizio realizzato in forza di un titolo annullato.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/11/2019

N. 07508/2019REG.PROV.COLL.

N. 02125/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2125 del 2015, proposto dai signori ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via del Viminale, n. 43;

contro

il Comune di Malcesine, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 5;
il signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omiss…

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