Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24465 del 17 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24465PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata dal giudice, anche in assenza di una specifica richiesta del pubblico ministero, quando risultino sussistenti gravi indizi di colpevolezza e concreti e attuali elementi di pericolosità sociale dell'imputato, desumibili dalla sua pregressa condotta criminale e dalla reiterazione di violazioni di precedenti misure di prevenzione, tali da giustificare l'adozione di una misura restrittiva della libertà personale al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione del reato. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, non è vincolato a considerare esclusivamente i precedenti penali dell'imputato, ma può legittimamente fondare il proprio giudizio prognostico sulla complessiva valutazione della personalità e della condotta dell'indagato, anche in relazione a violazioni di precedenti misure di prevenzione, senza che assumano rilievo eventuali circostanze marginali o prive di effettiva incidenza sulla pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. LU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/02/2008 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BIOTTO ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RILEVA

Con ordinanza del 14/2/2008 il Tribunale di L'Aquila, in accoglimento dell'appello proposto dal P.M. presso il Tribunale di L…

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