Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9662 del 6 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9662PEN

Massima

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La detenzione e il porto illegali di armi comuni da sparo, anche se provento di furto, integrano il reato previsto dagli artt. 10 e 14 della legge n. 497 del 1974 e non la fattispecie residuale di cui all'art. 697 c.p., riservata alla detenzione illegale di munizioni per armi comuni da sparo. L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. è configurabile quando le modalità esecutive della condotta, come nel caso di una scorreria armata effettuata a bordo di motoveicoli con esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico, siano idonee a evocare, nei confronti dei consociati, la forza intimidatrice tipica dell'agire mafioso, determinando una presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura custodiale. La compatibilità dei tempi di percorrenza tra i luoghi interessati dalla condotta criminosa, valutata anche in relazione alla velocità dei motoveicoli utilizzati, costituisce elemento sufficiente per ritenere provata l'identità degli indagati con i soggetti avvistati e riconosciuti dalla polizia, senza che assuma rilievo decisivo la mera difformità di alcuni dettagli descrittivi, come il colore del casco indossato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Presidente

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da
Ma.Ga., nato a N. il (Omissis),
No.Ma., nato a S. il (Omissis),
avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli in data 23 maggio 2023; visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi; udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria scritta presentata ai sensi dell'art. 23, comma 8, d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, con cui il Pubblico ministero, in persona dell'Avvocato generale Pi.Ga., ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 23/05/2023, il Tribunale di Napoli, in funzione…

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