Il divieto di apertura di nuove attività di vendita al dettaglio di generi alimentari e di attività artigianali alimentari in determinate aree del territorio comunale, previsto per un periodo di tre anni dalla delibera di Assemblea Capitolina, decade automaticamente allo scadere di tale termine, senza che l'amministrazione possa disporne la proroga con effetto retroattivo. L'amministrazione può adottare un nuovo provvedimento di divieto solo a seguito di una nuova istruttoria e valutazione della situazione, non essendo sufficiente il mero richiamo al precedente regolamento scaduto. Il principio di tassatività e di irretroattività degli atti amministrativi impone che gli effetti di un nuovo divieto, ove adottato, decorrono dalla data di esecutività o pubblicazione del provvedimento, e non possono essere estesi retroattivamente al periodo successivo alla scadenza del precedente termine. L'amministrazione non può, pertanto, confermare con efficacia retroattiva il divieto già scaduto, dovendo eventualmente adottare un nuovo provvedimento con decorrenza dalla data di esecutività dello stesso.