Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 36718 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36718PEN

Massima

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La condizione di "esposizione alla pubblica fede" ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. nel reato di furto sussiste anche quando la cosa sottratta si trovi in un luogo privato, purché vi si possa liberamente accedere per mancanza di recinzioni o di sorveglianza, in quanto tale condizione va intesa in senso relativo e non assoluto, riferendosi non all'impossibilità della custodia ma alle particolari circostanze che possano indurre a lasciare le proprie cose incustodite. Pertanto, l'adozione di cautele da parte del proprietario della res, come congegni di chiusura (lucchetti, serrature con chiave, antifurto), non esclude la configurabilità dell'aggravante, in quanto tali misure non realizzano un ostacolo tale da costituire impedimento assoluto alla sottrazione del bene, in ragione della loro limitata efficacia. Il pubblico affidamento, che fonda la ratio dell'aggravante, sussiste anche in relazione a cose custodite in luoghi privati, purché accessibili senza particolari difficoltà, in quanto il rispetto per l'altrui bene da parte di ciascun consociato deve trovare tutela indipendentemente dalla natura pubblica o privata del luogo in cui la cosa si trovi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

Dott. TORNESI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/05/2016 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis))A TORNESI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa DE MASELLIS MARIELLA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza dell'11 maggio 2016 la Corte di appello di Bari, in parziale riforma delle pro…

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