Cassazione penale Sez. II sentenza n. 57758 del 20 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57758PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa dal reato, può fondare la propria decisione sulle dichiarazioni di quest'ultima, purché la motivazione sia congrua ed adeguata e non presenti manifeste contraddizioni. La valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto che non può essere rivalutata in sede di legittimità, salvo che il giudice sia incorso in palesi errori logici o giuridici. Inoltre, il giudice di merito, nel quantificare la pena, può tenere conto dei precedenti penali dell'imputato, purché la motivazione sia adeguata e non meramente generica. Il giudice di legittimità non può sindacare gli accertamenti di fatto e le valutazioni probatorie compiuti dal giudice di merito, salvo che non siano affetti da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/07/2017 del GIUDICE DI PACE di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa MIGNOLO OLGA che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il giudice di pace Tribunale di Messina con sentenza in dat…

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