Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50033 del 6 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50033PEN

Massima

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Il delitto di tentata estorsione si configura quando l'agente, attraverso minacce o violenza, mira all'attuazione di una pretesa non tutelabile davanti all'autorità giudiziaria, a prescindere dall'intensità e dalla gravità della condotta, e indipendentemente dall'effettivo conseguimento del profitto. La distinzione tra il delitto di estorsione e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni non si fonda sul piano oggettivo della condotta, ma sul piano soggettivo della finalità perseguita dall'agente, essendo sufficiente che la pretesa fatta valere non sia giuridicamente tutelabile. Pertanto, integra il reato di tentata estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la condotta di chi, attraverso minacce e l'utilizzo di un'arma illegalmente detenuta, pretenda la restituzione di una somma di denaro ritenuta indebitamente sottratta, qualora tale pretesa risulti manifestamente sproporzionata e non suscettibile di tutela giurisdizionale. La valutazione dell'attendibilità della persona offesa, quale elemento centrale per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non emerga una motivazione illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Milano del 5.6.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sost. Proc. Gen. Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 5.6.2017 la Corte di Appello di Milano ha confe…

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