Consiglio di Stato sentenza n. 7217 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7217SENT

Massima

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L'acquirente di un immobile ricadente in una lottizzazione convenzionata è tenuto all'adempimento degli obblighi derivanti dalla convenzione urbanistica, quali la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, in quanto tali obbligazioni hanno natura reale o "propter rem" e gravano sul soggetto proprietario dell'area oggetto di convenzione, indipendentemente dal fatto che l'immobile sia già stato edificato. La scadenza del piano di lottizzazione fa riacquistare al Comune la discrezionalità pianificatoria sulle aree non ancora trasformate, con la conseguenza che il Comune non è più vincolato alla realizzazione delle opere di urbanizzazione previste dalla convenzione scaduta. Pertanto, l'acquirente di un immobile in una lottizzazione convenzionata è tenuto a realizzare le opere di urbanizzazione primaria, salvo che la convenzione non sia ancora scaduta; in tal caso, il Comune, pur non essendo obbligato a realizzare direttamente tali opere, può comunque imporre all'acquirente l'adempimento di tale obbligo, quale condizione per il rilascio del permesso di costruire o dell'agibilità. La mancata prova del nesso causale tra la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione e il danno lamentato, nonché l'incompletezza dei lavori di finitura dell'immobile, ostano all'accoglimento della domanda risarcitoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/07/2023

N. 07217/2023REG.PROV.COLL.

N. 03658/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3658 del 2018, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC e dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Acquasanta Terme, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Velletri 24;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche (Sezione Prima) n. 839/2017.

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