L'amministratore di condominio, nell'esercizio delle sue funzioni, può resistere in giudizio e proporre le occorrenti impugnazioni senza la necessità di preventiva autorizzazione dell'assemblea condominiale, purché informi tempestivamente l'assemblea del suo operato. Tuttavia, per le delibere assembleari relative al bilancio consuntivo e ai criteri di riparto delle spese, materie che esulano dalle attribuzioni di cui all'art. 1130 c.c., l'amministratore necessita di specifica autorizzazione assembleare per proporre l'impugnazione in sede giudiziale. La ratifica da parte dell'assemblea dell'operato dell'amministratore, intervenuta successivamente alla definizione del giudizio di secondo grado, non può sanare la mancanza della preventiva autorizzazione assembleare concernente l'appello formulato dall'amministratore avverso la sentenza di primo grado, con conseguente nullità della decisione pronunciata su tale gravame e passaggio in giudicato della prima sentenza per difetto di valida impugnazione.