Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32411 del 23 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32411PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini dell'integrazione della causa di non punibilità della provocazione nel reato di ingiuria, non è richiesta la proporzione tra la reazione e il fatto ingiusto altrui, essendo sufficiente che sussista un nesso di causalità determinante tra il fatto provocante e il fatto provocato, senza che sia necessario un legame di mera occasionalità. Pertanto, la sproporzione tra l'epiteto vagamente razzista rivolto all'imputato e le successive espressioni ingiuriose da lui utilizzate non esclude la configurabilità della causa di non punibilità della provocazione, purché sussista il nesso causale tra la provocazione e la reazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10/2013 TRIBUNALE di COMO, del 19/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. O. Cedrangolo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha conclus…

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