Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8997 del 27 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8997PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra reati commessi nell'ambito di un'associazione di tipo mafioso non può essere automaticamente riconosciuta sulla base del solo fatto che i singoli delitti siano stati realizzati durante il periodo di adesione dell'imputato all'organizzazione criminale. È necessario che vi sia la prova di un disegno criminoso unitario e predeterminato, tale per cui i diversi reati siano espressione di un medesimo programma delinquenziale concepito contestualmente alla costituzione della societas scelerum o all'adesione ad essa. In assenza di tale prova, il giudice non può applicare il regime della continuazione tra i reati, dovendosi procedere alla loro autonoma valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SC. Da. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 31 marzo 2008 dalla Corte di assise di appello di Napoli;

udita la relazione del Consigliere Dott. Renato BRICCHETTI;

lette le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. CIAMPOLI Luigi, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di as…

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