Il decreto di esproprio adottato oltre il termine quinquennale di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità è illegittimo e deve essere annullato. Ove non sia ragionevolmente possibile la restituzione del bene al privato, previa riduzione in pristino, l'amministrazione ha l'obbligo di adottare, entro 90 giorni dalla comunicazione della sentenza, il provvedimento di acquisizione in sanatoria ai sensi dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001, previo accertamento della sussistenza di un prevalente interesse pubblico all'acquisizione. In assenza di tale provvedimento, il privato può agire per ottenere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all'amministrazione inadempiente. L'adozione del provvedimento di acquisizione in sanatoria non ha efficacia retroattiva e comporta il pagamento di un indennizzo al proprietario per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale subito, determinato secondo i criteri previsti dalla legge. Qualora l'amministrazione opti per la restituzione del bene, essa è tenuta al ripristino dello stato di fatto esistente al momento dell'apprensione e al risarcimento del danno per il periodo di illegittima occupazione.