Il beneficio della sospensione condizionale della pena non può essere concesso per più di due volte, anche qualora i reati oggetto delle precedenti condanne risultino estinti ai sensi dell'art. 167 c.p. per il decorso del relativo termine, in quanto l'art. 164, comma 4, c.p. pone un limite tassativo al numero di volte in cui tale beneficio può essere accordato. Pertanto, il giudice dell'esecuzione è tenuto a disporre la revoca della sospensione condizionale della pena concessa per la terza volta, anche qualora al momento dell'adozione del beneficio per la terza volta solo una delle antecedenti condanne fosse già divenuta definitiva e, dunque, la causa ostativa non fosse emersa dal casellario giudiziale. Ciò in quanto la ratio della norma è quella di impedire che il condannato possa beneficiare della sospensione condizionale della pena oltre il limite massimo previsto dalla legge, a prescindere dalla conoscenza effettiva da parte del giudice della causa ostativa. La revoca si impone, pertanto, anche a fronte della originaria legittimità formale del provvedimento di concessione del beneficio, in considerazione della violazione del precetto contenuto nell'art. 164, comma 4, c.p., sebbene determinatasi ed accertata in epoca successiva.