Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'occupazione illegittima di un terreno di proprietà dei ricorrenti da parte del Comune di Catania, nell'ambito della realizzazione di un Piano di Zona, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Comune di Catania, avendo avviato il procedimento espropriativo senza portarlo a regolare conclusione con l'adozione del decreto di esproprio entro il termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità, ha commesso un illecito suscettibile di risarcimento, nonostante la sopravvenuta irreversibile trasformazione del bene, che non comporta il trasferimento della proprietà in capo all'Amministrazione. 2. Il Comune ha una triplice alternativa: restituire il bene ai ricorrenti, addivenire ad un accordo transattivo per il definitivo trasferimento della proprietà, oppure procedere all'acquisizione autoritativa del bene ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, con il correlativo obbligo di corrispondere l'indennizzo e il risarcimento del danno per l'occupazione illegittima. 3. Qualora il Comune non adotti un atto formale di acquisizione del bene entro 90 giorni dalla comunicazione della sentenza, i ricorrenti potranno chiedere l'esecuzione della stessa, con eventuale nomina di un commissario ad acta. 4. Le spese di giudizio sono poste a carico del Comune di Catania, soccombente.