Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25258 del 20 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25258PEN

Massima

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Le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, se sottoposte ad attento controllo di credibilità oggettiva e soggettiva, possono da sole sostenere un'affermazione di penale responsabilità, senza necessità di riscontri esterni, quando non vi sia ragione di dubitare della loro attendibilità. Infatti, la valutazione delle risultanze processuali, segnatamente delle dichiarazioni delle persone offese, rientra nel merito della decisione e non può essere sindacata in sede di legittimità, se la motivazione al riguardo è congrua e logica. In particolare, la Corte di merito può legittimamente ritenere convergenti e credibili le dichiarazioni delle persone offese, anche in presenza di pretese contraddizioni, ove tali dichiarazioni trovino riscontro negli acquisiti certificati sanitari e siano state sottoposte ad un attento controllo di credibilità oggettiva e soggettiva. Pertanto, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, che non può essere sindacata in sede di legittimità se la motivazione è adeguata e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Em., nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Napoli del 12 marzo 2007;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere dr. ((omissis)) BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Ca. …

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