Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22036 del 22 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22036PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia alla persona, si impossessa di un bene mobile altrui, mentre il reato di estorsione aggravata si realizza quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe taluno a fare o a omettere qualcosa al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Tali reati si distinguono in relazione al profilo della tutelabilità dinanzi all'autorità giudiziaria del preteso diritto cui l'azione del reo era diretta: nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, l'agente deve agire nella ragionevole opinione della legittimità della sua pretesa, ovvero ad autotutela di un suo diritto in ipotesi suscettibile di costituire oggetto di una contestazione giudiziale avente, in astratto, apprezzabili possibilità di successo; nel reato di estorsione, invece, l'agente non si rappresenta, quale impulso del suo operare, alcuna facoltà di agire in astratto legittima, ma tende all'ottenimento dell'evento di profitto mosso dal solo fine di compiere un atto che sa essere contra ius, perché privo di giuridica legittimazione, per conseguire un profitto che sa non spettargli. Pertanto, ai fini della distinzione tra i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e di estorsione, assume decisivo rilievo l'esistenza o meno di una pretesa in astratto ragionevolmente suscettibile di essere giudizialmente tutelata, dovendo il giudice preliminarmente verificare tale requisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. MINUTILLO T. Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2021 della CORTE di APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DI PISA FABIO;
lette le conclusioni scritte ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23 comma 8 formulate dal Sostituto Procuratore Generale, nella persona di Dr. RAFFAELE GARGIULO, che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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