Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9765 del 28 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9765PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., si configura anche in presenza di una sola condotta delittuosa, purché questa sia espressione di un ruolo dinamico e funzionale dell'imputato nell'ambito dell'organizzazione criminale, tale da implicare una stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, a prescindere dalla durata del vincolo associativo. Pertanto, la prova della partecipazione associativa può essere desunta da elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, come l'arresto in flagranza per reati strumentali all'attività del gruppo mafioso, le intercettazioni ambientali che rivelano il coinvolgimento dell'indagato in azioni delittuose programmate dal clan, nonché il suo interessamento da parte di esponenti di vertice dell'associazione per la nomina di un difensore, a riprova del suo inserimento nella struttura organizzativa e del suo ruolo operativo nell'ambito della medesima. Tali elementi, nel loro complesso, sono idonei a fondare una qualificata probabilità di colpevolezza dell'imputato, sufficiente per l'emissione di una misura cautelare personale, senza che assuma rilievo decisivo la circostanza che l'indagato sia stato "prestato" dal suo clan di appartenenza ad un'altra organizzazione mafiosa per una singola azione delittuosa, atteso che ciò non esclude il suo inserimento nella compagine criminale del clan di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3458/2016 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 07/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. CASELLA Giuseppina, la quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' dei ricorsi.
Udito il difensore Avv.to (OMISSIS).
La Corte:
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO<…

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