Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9991 del 5 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9991PEN

Massima

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Il principio di ultrattività della norma penale incriminatrice, previsto dalla legge ordinaria, non contrasta con il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole al reo, di rango costituzionale, né con il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La depenalizzazione di un fatto, introdotta da una legge successiva, non si applica ai fatti commessi anteriormente alla sua entrata in vigore, in quanto il legislatore ordinario può legittimamente prevedere l'ultrattività della norma penale incriminatrice, in virtù di valutazioni di politica criminale, salvo che l'esercizio di tale discrezionalità non si riveli manifestamente irragionevole. Il principio secondo cui "nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato", di cui all'art. 2 c.p., comma 2, non ha rango costituzionale, essendo contenuto in una norma di legge ordinaria che può essere modificata dal legislatore. Pertanto, la norma transitoria che prevede l'ultrattività della norma penale incriminatrice non è costituzionalmente illegittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. GRILLO Carlo - Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AM. GA., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale, in composizione monocratica, di Trapani datata 3/4/07;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Pres. Dott. Grassi;

Udito il P.M., in persona del S. Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso, perche' infondato;

Ascoltato l'Avv. CATANZARO V.…

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