Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15116 del 27 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15116PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifizi o raggiri idonei a indurre in errore il soggetto passivo, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. L'idoneità ingannatoria dei mezzi utilizzati non viene meno per la semplice ingenuità o leggerezza della persona offesa, essendo sufficiente che l'attività fraudolenta sia stata congegnata in modo da carpire la fiducia del destinatario dell'artificio. Ai fini della configurabilità del reato, è altresì necessario che sia provata l'effettiva identificazione dell'autore della condotta illecita, anche attraverso il riconoscimento fotografico da parte della persona offesa e il rinvenimento della refurtiva. La titolarità dei poteri di presentare querela da parte del soggetto che l'ha proposta può essere validamente comprovata dalla produzione di una procura speciale rilasciata dal rappresentante legale della società danneggiata. La determinazione della pena, anche con riferimento alle circostanze aggravanti e attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2822/2015 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 29/04/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/03/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 29/4/2016 la Corte di appello di Firenze confermava …

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